Aprile 2018 - Di ritorno da Bruxelles (articolo pubblicato su La Loggetta n. 114)

Ambiente: di ritorno da Bruxelles

Il 21 marzo scorso sono stato convocato in audizione a Bruxelles per riferire presso la Commissione sullo stato ecologico del lago di Bolsena. Il motivo era l’aumento della concentrazione di fosforo a causa del quale il lago è stato qualitativamente degradato.

Nel corso del 2017 abbiamo assistito al crollo del sistema fognario del bacino lago di Bolsena: il collettore è disastrato e ha versato liquami sia nel lago sia nell’emissario. La riparazione del collettore fognario è in corso, ma questo non riparerà il grave danno ambientale dovuto agli sversamenti avvenuti durante tanti anni di rinvii e di promesse mancate. Secondo le analisi chimiche, il lago ha accumulato dal 2006 al 2017 un surplus medio di 17 kg di fosforo al giorno rispetto a quanto l’ecosistema abbatte in modo naturale. La sola riparazione del collettore esistente non risolverà il problema dell’eutrofizzazione in atto. Come si vede dal grafico a torta sottostante, il fosforo che arriva al lago ha molte origini le cui valutazioni percentuali, in mancanza di studi specifici recenti, sono approssimative. Le perdite del collettore esistente incidono per il 30%, ma un tratto del litorale non ha collettore. Si aggiungono le fognature comunali non connesse o con perdite e le case isolate con fosse biologiche a perdere. L’agricoltura incide per il 25%, ma suscita allarme l’incentivazione di noccioleti che sono una coltura altamente inquinante invece di incentivare l’agricoltura eco sostenibile. 

 

La storia dei ritardati interventi risale al 2009, quando la Provincia approvò il piano di gestione del lago (PdG) ignorato dalla Regione. In esso si indicava che la concentrazione del fosforo totale non dovesse superare 10 µg/l. Nel 2011 furono raccolte e consegnate alla Regione 14.000 firme salva lago, anche queste completamente ignorate. Nel frattempo il fosforo era aumentato a 12 µg/l. Nel 2015, dopo la mia prima audizione a Bruxelles, la Commissione inviò una lettera alla Regione per chiedere la riparazione e il completamento del collettore esistente. Nel frattempo il fosforo era aumentato a 14 µg/l. Dopo una seconda e una terza audizione e relativi solleciti della Commissione, i lavori sul collettore sono finalmente iniziati, ma siamo arrivati al 2018 e nel frattempo il fosforo è aumentato a 16 µg/l. Fino alla precedente audizione l’infrazione era limitata alla Direttiva sugli scarichi fognari, con l’attuale declassamento l’infrazione è divenuta più grave, essendo estesa alla Direttiva sulla qualità dell’acqua e alla Direttiva Habitat.

Non so prevedere quali saranno i passi successivi della Commissione. La normativa europea, recepita dall’Italia con il D.Lgs. 3/4/2006 n. 152, impone il ripristino e la conservazione dello stato ecologico del lago, ma le misure proposte dalla Regione con il D.G.R. 162 del 14/4/2016 all. 1 pag 89/90 non riducono minimamente l’afflusso di fosforo al lago.

Il lago di Bolsena appare in buona salute, ma i mali dei laghi iniziano dal fondo e non si vedono. Nessuno se ne preoccupa finché non appaiono in superficie, ma allora è troppo tardi. Per arrestarli ed evitare che diventino irreversibili occorre l’impegno di tutti: Regione, sindaci e cittadini, e occorre anche tenersi informati tramite il programma Conoscere il Lago di Bolsena.