Maggio 2024 - Al lago manca l'ossigeno

Quello che ci è piaciuto dell’inverno appena trascorso, le tante giornate di sole e le temperature miti senza i gelidi venti da nord, è ciò che non fa bene al lago, che invece avrebbe avuto urgente bisogno di freddo, pioggia abbondante e tramontana forte per poterlo ossigenare fino al fondo.

Nei monitoraggi dell’Associazione Lago di Bolsena gli effetti sono palesi: non c’è stato alcun rimescolamento delle acque e l’ossigeno dell’aria non ha potuto disciogliersi nel loro volume. A metà febbraio sul fondo del lago quattro metri di acqua erano completamente privi di ossigeno (in stato di “anossia”), il che non era mai stato osservato prima.

Grazie al sole, alle alte temperature e all’abbondante presenza di fosforo, già a gennaio è iniziata la crescita del fitoplancton, anch’essa abbondante. Una crescita che ha anche un effetto positivo, ma purtroppo solo passeggero. Tramite la fotosintesi, la clorofilla del fitoplancton produce ossigeno nel volume delle acque, che si è potuto diffondere negli strati profondi del lago per annullare l’anossia. Rapidamente però l’ossigeno sarà consumato dai batteri che digeriscono la grande massa delle spoglie del fitoplancton mentre scendono verso il fondo e, quindi, tornerà l’anossia.

Negli ultimi vent'anni, la mancanza di ossigeno nel nostro lago è diventata sempre più marcata e duratura per colpa del crescente inquinamento fognario e agricolo. Adesso si aggiunge un’altra causa che rafforza questa carenza: il cambiamento climatico. Lo scorso inverno ci ha rivelato i suoi tragici effetti.

 

Il cambiamento climatico metterà a dura prova la salute del lago. E' necessario agire da un lato per limitare il più possibile la crisi climatica, ma dall'altro bisogna continuare a tentare di eliminare tutte le altre cause che danneggiano e indeboliscono la salute del lago, un ecosistema unico e prezioso ma veramente fragile.